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Perchè scrivo qui e non sui social?

Ho pensato questo spazio come libero e safe, per evitare di trattare argomenti che infiammano le piattaforme social, generando un odio cieco e deleterio. In questo spazio mi sento libero di poter esprimermi, senza la paura di incappare in utenti odiatori che non sono aperti al dibattito democratico, ma che, con acredine incontrollata, dividono il mondo in due parti e insultano quella avversaria. Se sei arrivata qui è perché sei davvero interessata a leggermi. Per questo tengo a un tuo parere e ti invito a scrivermi o qui nei commenti o su Instagram. La sfida che mi pongo è ardua e anacronistica, perchè non siamo più abituati a staccarci dai social e prenderci del tempo più approfondito, ma spero che qualcuno mi segua in questa folla scelta. Grazie e buona lettura.

PS: Chiaramente alcuni articoli saranno disponibili anche sui social, ma non tutti.

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Perché non accetto — su violenza e odio — la morale dal circolino di destra

  • Immagine del redattore: Gennaro Madera
    Gennaro Madera
  • 15 set
  • Tempo di lettura: 3 min
Dopo l'esecuzione pubblica di Charlie Kirk, attivista e politico statunitense legato alle posizioni dell'Alt Right, di cui, ammetto, non sapevo minimamente dell'esistenza, è esploso nel mondo mediatico una polemica come al solito polarizzante che ha visto la destra martirizzare e santificare la sua figura (in nome di una presuntà libertà che spesso non ammetteva quella degli altri) e una certa sinistra esultare della sua morte, come fosse un qualunque personaggio di Squid Game che tutto sommato ci sta un po' sul cazzo.

Charlie Kirk, attivista politico statunitense assassinato nello Utah il 10 settembre 2025.
Charlie Kirk, attivista politico statunitense assassinato nello Utah il 10 settembre 2025.

Premetto che per me figure come Charlie Kirk sono un male subdolo per l'umanità, a causa della diffusione di principi affini alle tirannie (e contro ogni forma di minoranza che non sia quella dominante per orientamento sessuale, nazionalità e religione), ma che allo stesso tempo la pratica dell'eliminazione forzata degli avversari politici fa parte della stessa sfera ideologica con cui lui flirtava.
Far passare come giusta questa modalità di esecuzione significa essere tutti uguali.
Questa mia frase avrebbe un certo senso di attualità se ad uccidere Kirk fosse stato un politico opposto a lui e non un libero e armato cittadino statunitense, ma ahimè viviamo nell'epoca in cui Trump afferma che la sinistra sia "direttamente responsabile del terrorismo a cui assistiamo oggi".

Io credo che, come ormai noto, siamo affogati in quest'epoca dà notizie che ci sbattono addosso e soprattutto che più sei seguito, più avrà risonanza ciò che ti accadrà. Ma un qualcosa su cui non riflettiamo forse è l'origine delle piattaforme che abitiamo. Io frequento ancora Facebook, dopo la morte di Kirk ho avuto la homepage invasa da sue notizie apparse come "consigliate" dall'algoritmo. Per invaso intendo letteralmente una notizia ogni tre apparteneva all'universo Charlie Kirk, che prima della sua morte mai avevo visto. Meta fa comunella col governo americano, il cui presidente Donald Trump ha dichiarato martire Charlie Kirk: è facile, dunque, carpire l'origine di questo spam legato alla sua figura. Da una parte i contenuti su Gaza vengono oscurati e bisogna scrivere "G.A.Z.A." per sperare di raggirare un algoritmo ormai super intelligente; dall'altra i contenuti su Kirk te li sbattono in faccia senza che tu abbia mai effettuato una ricerca su di lui. Ho dovuto cliccare i tre puntini e pigiare "non mi interessa" non so a quanti post prima di placare il tutto.
Tutto questo cosa c'entra con la mia poesia? Ve lo spiego subito.
Ripartiamo da capo.

La destra martirizza e piange Kirk copiosamente, una certa sinistra esulta per la sua esecuzione. La destra dichiara disumana questa sinistra, perchè "ogni morto politico va pianto e sarebbe preferibile fare silenzio".

Bene, la stessa destra che negli anni ha oltraggiato la morte e la dignità di decine (approssimando per difetto) di esseri umani, colpevoli di non essere come loro vorrebbero che tutta la popolazione fosse, mi fa la morale.
Bene, io non la accetto, la rigetto e rifiuto fermamente.
Per questo ho scritto questa poesia.

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Come può la lore di destra farmi la morale?
Che seccherebbe in tronco
l'uomo che ti entra in casa
e non ne piange uno di bambino a Gaza,
che se il ragazzo morto dopo
l'inseguimento è un immigrato
«mi dispiaccio per la famiglia,
ma uno in meno in piazza di spaccio»,
che Cucchi, magro come un cucchiaio,
è solo un drogato e non c'erano trucchi:
è morto di fame tutto emaciato
e Aldrovandi un bimbo rabbioso fuori di senno
e Carlo Giuliani un criminale
che strizza l'occhio al vilipendio.

«È disumano esultare per una vita persa»,
Sì, sì, stupendo. Ma ora tutti in classe,
la recita è finita, suona la campanella.

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